Il retrofitting per le macchine di lavorazione della lamiera che aumenta
PRESTAZIONI e SICUREZZA, fino a risparmiarti l'acquisto di macchine nuove

COME TI RINNOVO LA PIEGATRICE A BANDIERA

 

La piegatrice a bandiera è una macchina utensile per lamiera a molti sconosciuta.

 

Tale tipo di piegatrice viene utilizzata in lattoneria,

ovvero quello specifico settore dove si lavorano fogli metallici sottili

per la produzione di canaline, grondaie, condotti di aspirazione e molti altri oggetti.

 

Prima di arrivare all’analisi dettagliata del retrofit eseguito su questa piegatrice a bandiera

mi sento di fare una buona premessa.

 

Per chi è avvezzo all’utilizzo delle diffusissime “press brakes”, le presse piegatrici comuni, le piegatrici a bandiera possono risultare piuttosto stravaganti nel loro funzionamento e nel concetto di lavorazione:

  • Innanzitutto, solitamente sono formate da una struttura portante molto larga e da dei “bracci” a intervalli regolari che le fanno somigliare ad un enorme mollettone per capelli.
  • E poi sono dotate di più assi di movimento che servono a regolare la lunghezza dei lati piegati e l’angolo stesso di piegatura.

Le piegatrici a bandiera sono macchine piuttosto versatili che si prestano davvero, davvero bene ad essere adeguate con un retrofit specifico.

 

Perché prestano molto bene ad essere adeguate?

 

MOTIVO 1: perché, soprattutto quelle che hanno diversi anni, sono state progettate in un periodo in cui il sovradimensionamento meccanico in progettazione era all’ordine del giorno!

Mi spiego:

Quando il mercato era meno frenetico e competitivo ed i margini delle aziende produttrici di macchine utensili erano più ampi era difficile reperire ingegneri.

Ti starai chiedendo: e quindi?

Quindi la tendenza era quella di progettare macchine utensili ad “esperienza”, dotate di una struttura molto più robusta del necessario in modo da garantirne la durata nel tempo, dando garanzia di una lunga affidabilità, sinonimo ieri e oggi di qualità.

 

Quante volte hai visto (non solo macchine utensili), ma anche oggetti di uso comune dotati di “corazze” strutturali perfettamente integre anche dopo decenni?

 

Un esempio è il phon della nonna che dagli anni ’60 va ancora come un violino!

 

Consuma come un luna park, pesa come la donna cannone del circo e non è nemmeno sicuro da usare… ma la cassa di fusione di alluminio e la bachelite arancione sono funzionanti così come il motore elettrico e la resistenza.

 

Senza generalizzare troppo, assistiamo allo stesso fenomeno con le presso piegatrici a bandiera:

la loro obsolescenza riguarda quasi sempre esclusivamente la sicurezza, l’elettronica e i sistemi di controllo.

 

E quindi?

Le piegatrici a bandiera hanno bisogno di una profonda revisione meccanica, ma il loro adeguamento risulta una strada estremamente vantaggiosa per portarsi ritrovare una macchina come nuova con un investimento senza paragoni.

 

Per trasmetterti questo concetto di investimento: hai in mente il Folletto della Vorwerk?

 

Se il tuo, anche fosse vecchio di vent’anni, l’avresti pagato una fortuna! Oggi, se subisse un guasto ad un componente fuori produzione cosa faresti?

 

A) Spenderesti 1’800-2’000 Euro per il nuovo Folletto completo di accessori?

 

B) Potresti ripiegare su una cinesata da 60€ che già sai che lancerai presto con rabbia all’isola ecologica.

 

C) Per un prezzo simile ti affideresti ad un professionista che fa in casa il componente guastato e ne garantisce il funzionamento oltre a revisionarlo tutto e renderlo come nuovo.

 

ORA:

 

  • Se sei ricco e ti annoi alla vista degli stessi oggetti e ti va di spendere, vada per la A: scelta legittima, ma non proprio alla portata di tutti.

 

  • Se invece la frenesia del risparmio e l’illusione di aver fatto un affare azzerano ogni tua capacità analitica, la B è la tua opzione.

 

  • Se, infine, più che tirchio sei lungimirante, aperto di mentalità e sempre in cerca delle soluzioni meno ovvie, ma più funzionali: benvenuto! Ti presento l’opzione C!

 

È dunque il momento di mostrarti il retrofit di una piegatrice a bandiera.

Non tutti sono in grado di farsi in casa:

  • una revisione meccanica ad hoc
  • un quadro elettrico in regola con le ultimissime norme di sicurezze
  • e, dulcis in fundo, un software di controllo touch screen semplice e intuitivo.

Per questo ogni cosa va fatta da chi se ne intende: un team preparato e composto da “giocatori” di alto livello, ognuno nel proprio ruolo.

 

Dunque, esaminiamo l’intervento di adeguamento fatto da Triveneta Impianti la scorsa settimana:

In questo intervento è stato installato un modulo di sicurezza ridondante che rende affidabile ai massimi livelli la piegatrice a bandiera.

Ma cosa significa “sicurezza ridondante”?

Semplice: porsi nelle condizioni in cui non può esserci fisicamente una condizione in cui la sicurezza venga meno. Questo lo si ottiene mediante un sistema complesso di dispositivi che escludono tutte le casistiche di pericolo.

Si tratta di quel componente della piegatrice a bandiera che regola la lunghezza dei lembi piegati.

È un intervento di tipo meccanico e ha a che fare con:

  • la sostituzione delle cinghie;
  • la revisione degli alberi di trasmissione del moto;
  • e finezza tipica dei “top player” la sostituzione dei vecchi carter zincati con dei nuovi ridisegnati e piegati a misura.

Se prima non bastava, siamo andati a sviluppare un software di gestione proprietario, facile e intuitivo e con comandi touch screen.

 

Ma non contenti diciamo: non solo il diavolo sta nei dettagli, ma anche la qualità!

 

Il box che contiene il controllo della presso piegatrice a bandiera da noi revisionata, è realizzato da un unico pezzo disegnato, piegato e saldato in casa con una linea originale e una robustezza senza paragoni.

Sinceramente, secondo te un lavoro del genere può essere fatto da tutti?

 

Tornando all’opzione C del Folletto Vorwerk, osserviamo come la possiamo trasferire sulla scelta di una piegatrice a bandiera: gli interventi di adeguamento delle presse piegatrici se spiegati nei dettagli rendono impossibile una scelta diversa dal retrofitting.

 

A voi lettori l’ardua sentenza.

 

Se hai letto fino in fondo questo articolo è perché, forse, ti trovi nella situazione di dover cambiare la tua attempata piegatrice a bandiera o di farla adeguare…

Bene, se vuoi godere di tutti i vantaggi (economici, normativi, di efficienza e sicurezza) che un retrofit offre, sentiti libero di contattarmi direttamente alla mia mail personale: enrico@trivenetaimpianti.com.

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Lieto di averti qui, io sono Enrico e voglio aiutarti a fare le scelte giuste per la tua azienda e la tua pressa piegatrice.
Non odi anche tu non sapere come e dove trovare le informazioni corrette per la messa a norma di una macchina? 
Ecco perché ho deciso di scrivere questo blog: per mettere tutta la mia esperienza (e passione) a disposizione di chi, come te, ne possa beneficiare per non cadere in certe “sviste”.