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BARRIERE MULTI-RAGGIO: quando preferirle alle classiche DSP

 

Si torna a parlare delle barriere di protezione fotoelettriche multi-raggio, già prese in esame nei precedenti articoli “MISSION IMPOSSIBLE I: Barriere di sicurezza – Quando e come” e nel relativo sequel “MISSION IMPOSSIBLE II: Barriere di sicurezza – Sistemi intelligenti”, per vederle qui in fine applicate realmente in uno degli interventi di adeguamento sicuro di Triveneta Impianti.

 

Giusto per riprendere un po’ le fila del discorso, nel documento “Linee Guida” dell’ISPeSL (Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza del Lavoro) si spiega così cosa sia una barriera fotoelettrica:

Le barriere fotoelettriche vengono messe a protezione del fronte lavorativo della pressa e collocate in modo che le parti pericolose della macchina possano essere raggiunte solo interrompendo l’area sensibile della barriera.

 

Se il termine barriera fotoelettrica ti sembra altisonante è perché è proprio così!

Tra di noi è solo “barriera da 800”, ci si capisce meglio così, o no?

 

Ma andiamo al dunque:

In questo intervento di adeguamento sicuro by Triveneta di una pressa piegatrice Warcom avremmo potuto installare delle più comuni fotocellule DSP Laser (e per saperne di più leggi l’articolo “IL MANTENIMENTO DELLA SICUREZZA: il sistema DSP LASER”)

 

MA

 

Le esigenze di attrezzaggio dell’azienda di lavorazione lamiera che ci ha richiesto l’intervento ce lo impedivano e rendevano troppo lenta la lavorazione, in quanto l’azienda in questione lavora griglie che a loro volta vanno lavorate con uno stampo chiuso.

La presenza di uno stampo chiuso comporta l’impossibilità di proteggere la parte sotto il punzone, quindi la soluzione più calzante e logica è quella di applicare la protezione DAVANTI al punzone invece di SOTTO al punzone, come sarebbe stato montando delle classiche fotocellule DSP Laser, cosa che ci permette di mantenere inalterata la produttività della pressa piegatrice.

 

Quindi voilà, ecco qui il risultato finale: una pressa piegatrice assolutamente sicura e perfettamente funzionale!

 

Domandina:

COME STABILIRE A CHE DISTANZA MONTARE LE BARRIERE?

 

Il punto fondamentale della questione è assicurarsi di non intralciare il lavoro dell’operatore (e guarda un po’ se non ricorda il tema dell’articolo “LA SICUREZZA CHE NON INTRALCIA: esempio pratico di cosa aumenta la sicurezza senza impacciare il lavoro”), però bisogna essere certi che lo possa fare in sicurezza!

 

Per far si che tutto funzioni come deve per una volta il problema ce lo risolve la matematica (di solito siamo noi che risolviamo noi i problemi della matematica… se ci pensi bene…).

 

Una formuletta, un algoritmo precisamente, è in grado di stabilire esattamente a che distanza montare la barriera dal punzone della presso piegatrice, a patto che, tutte le incognite da inserire nel calcolo siano note, ovviamente.

In questo punto molti si bloccano, ma Triveneta Impianti no!

Perché?

Be’, perché di solito manca sempre un numerino… quello che indica lo spazio d’arresto del punzone.

 

Questo aspetto dello spazio d’arresto viene del tutto ignorato, perché non esiste un sistema semplice ed efficace che lo misuri, infatti, Triveneta Impianti ha ideato uno strumento apposito per farlo!

 

Un buon consiglio, a questo punto, potrebbe essere quello di inviare una mail al mio indirizzo personale enrico@trivenetaimpianti.com se ti ho incuriosito e vuoi ricevere tutte le informazioni del caso, ma anche quello di (visto che ci sei) compilare il CHECK-UP TELEMATICO PER PRESSE PIEGATRICI appositamente da noi ideato per discutere tutte le eventuali “esigenze” della tua macchina utensile.

Quindi, come sempre, ti chiedo: che stai aspettando?

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